Riconosciuta la violazione di marchi registrati nel nuovo mercato degli NFT
Il Tribunale di Roma ha emesso di recente un’ordinanza cautelare a favore della Juventus 23 novembre 2022
L'occasione è stata fornita dalla richiesta di inibitoria avanzata dalla società calcistica Juventus Football Club, volta ad impedire la commercializzazione di carte da gioco virtuali nella forma di NFT con l'effige di un ex calciatore juventino.
Cosa sono, anzitutto, gli NFT? Con NFT (Non-Fungible Token) si intende un bene digitale la cui proprietà viene verificata e validata tramite una tecnologia blockchain. Un NFT può essere utilizzato quale rappresentazione di oggetti fisici e digitali (ad es. fotografie, video, meme, sculture), costituendone una copia unica del bene che rappresenta.
Oggigiorno è dunque possibile commercializzare, promuovere e acquistare prodotti virtuali che siano copie esatte di quelli reali. Il fenomeno ha trovato un consenso tale che, in alcuni casi, i prodotti virtuali vengono venduti a cifre addirittura superiori a quelli reali.
Se, da un lato, gli NFT hanno quindi aperto le porte ad un nuovo mercato ricco di opportunità, dall'altro hanno spianato la strada a nuove problematiche afferenti la proprietà intellettuale. Ciò anche considerato che, al momento, sembrerebbe possibile creare NFT riferiti a beni tutelati da diritti di proprietà intellettuale senza il consenso del titolare di quest'ultimi.
In questo contesto, con ordinanza cautelare del 20 luglio 2022, il Tribunale di Roma ha fornito un primo orientamento volto ad arginare il fenomeno, stabilendo che la riproduzione dei marchi denominativi e figurativi della Juventus su carte da gioco virtuali in forma di NFT abbia integrato una fattispecie vera e propria di contraffazione di marchi (oltre che di concorrenza sleale) e ritenendo conseguentemente di dover inibire la produzione, vendita e promozione di tali NFT.
Una decisione decisamente innovativa in questo nuovo mondo digitale.
